BAMBINI E VISIONE

Ottica De Martino dispone di uno spazio specifico per il mondo dei bambini. Il controllo oculistico deve essere prenotato telefonicamente (0962-23980 oppure 0962-21192).

Consigli per le mamme

Premesso che è necessaria una visita oculistica ogni tre anni a partire da quando il bambino ha sette mesi, per prevenire e contrastare possibili insorgenze di miopie o di altri difetti, indichiamo qui di seguito alcuni accorgimenti che una mamma può utilizzare per verificare che la vista del proprio piccolo si sviluppi bene e per intervenire tempestivamente, recandosi subito dall’oculista, in caso di anomalia.

L’occhio del neonato

La prima cosa che si guarda in un bambino appena nato sono gli occhi e subito nascono le discussioni sul colore e da chi hanno preso ed ognuno dei parenti ci vede qualcosa di suo. In realtà sono discussioni inutili perché il colore finale degli occhi di un bambino si si stabilizza solo intorno ai 9 anni. Ed invece i genitori dovrebbero porre molta attenzione ad uno sviluppo della visione il più corretto possibile perché i danni che si verificano nei primi sei mesi di vita sono spesso irreversibili, mentre la loro precoce diagnosi permette interventi che possono rivelarsi risolutori.
Appena nato, il bambino vede confusamente; nel primo mese si interessa alle fonti di luce luminosa, anche se non riesce a mettere a fuoco e tutto gli appare molto confuso. Dopo un mese è in grado di mettere a fuoco le immagini ravvicinate, nel raggio di 30 centimetri, non distingue però i colori ed i suoi occhi sono ancora delicati, perché i muscoli oculari non si sono rafforzati ed anche la struttura del cristallino non è giunta a piena maturazione. Per questo, a volte, può sembrare strabico, non avendo il pieno controllo della convergenza degli occhi.

Nel mese successivo matura la capacità di convergenza, inizia a riconoscere gli oggetti, ad afferrarli e manipolarli. Tra il quarto ed il quinto mese sposta lo sguardo intorno, si tende verso gli oggetti per prenderli, riconosce visi e oggetti familiari. Da questo momento i progressi giornalieri sono continui, inizia a riconoscere i colori più forti, come il rosso, il verde e il blu, si interessa degli oggetti di piccole dimensioni, scompare lo strabismo.
A sette mesi vede come un miope, bene da vicino, sfuocato da lontano, ma già tre mesi dopo acquisisce la profondità di campo. Entro i due anni la sua acutezza visiva diventa perfetta e le sue strutture oculari sono a piena maturazione. A questo punto inizia un altro percorso entusiasmante che è quello di percepire le forme, catalogarle, riconoscerle ed abbinarle.

Le attenzioni dei genitori

Come abbiamo detto, questi mesi sono essenziali per uno sviluppo regolare e sano dell’apparato visivo ed i genitori possono fare molto per diagnosticare eventuali carenze e ricorrere quindi alla visita da un oculista, fermo restando che una visita a sette mesi è comunque necessaria, mentre è doverosa a tre anni, per l’ingresso alla scuola materna, ed a sei anni, per le elementari.
D’altra parte i genitori, soprattutto la mamma, sono a continuo contatto con il piccolo e quindi sono proprio loro i primi “dottori” dei propri figli. Per esempio, a due-tre mesi il piccolo deve rispondere al sorriso della mamma, così come deve aprire la bocca quando vede il capezzolo o il biberon che gli viene offerto per la pappa. Ma ci sono altri piccoli test che possono essere fatti facilmente.
Per esempio illuminate il viso di vostro figlio con una piccola luce da una distanza di 30 centimetri e controllate se la pupilla si dilata, si restringe o resta invariata.
Oppure avvicinate un oggetto al suo viso e coprite prima un occhio e poi l’altro, assicurandovi che il bimbo abbia la stessa reazione e cerchi di prendere l’oggetto che gli porgete. Un altro test facile da effettuare è quello di muovere un oggetto che lui conosce sempre a breve distanza da destra verso sinistra ed accertarsi che il piccolo segua l’oggetto con gli occhi e la testa, con movimento lineare. Potete infine anche misurare lo sviluppo della sua vista in modo empirico ponendo degli oggetti a lui noti a distanze diverse per osservare quali cerca di raggiungere.
Se il bambino non reagisce in qualcuno di questi test, è opportuno chiedere una vista specialistica, soprattutto in famiglie con predisposizioni genetiche o laddove il bambino sia nato prematuro.

Proteggiamo gli occhi dei neonati

Da quanto detto finora emerge chiaramente che la struttura oculare di un bambino è delicata, perché non ha raggiunto ancora la sua maturità.
E’ quindi indispensabile una protezione totale, nei confronti dell’azione diretta del sole e dell’aggressione di agenti atmosferici, come vento e polvere.
In particolare la luce del sole è nociva, perché oltre alla nota azione dei raggi ultravioletti, emana la luce blu, una radiazione pericolosa per la retina, che, nei neonati, non è ancora totalmente formata e quindi non ha sviluppato adeguati sistemi di difesa.
I bambini così piccoli necessitano assolutamente di occhiali da sole, che avranno lenti infrangibili, scure. Le lenti rosse o chiare sono nocive. Le lenti polarizzate vanno bene perché riducono il riverbero. La montatura sarà in plastica anallergica, senza spigoli duri.
Se a sera, scopriamo che gli occhi del nostro piccolo sono arrossati possiamo alleviare il fastidio con un impacco di camomilla o di petali di rosa. Ricordatevi di applicare l’impacco dopo averlo fatto raffreddare con dischetti detergenti e non con l’ovatta che tende a sfilacciarsi. In casi più gravi esistono in commercio adeguati colliri, che però vanno assunti solo dopo una visita medica.